Il diritto dopo la catastrofe. Spaccature ideologiche e rifioriture giusnaturalistiche nel dopoguerra italiano
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Nel nostro paese i conti con il passato fascista sono chiusi con rapidità sconcertante e le colpe cadono presto nell’oblio, considerate universalmente come veniali, mentre il confronto con il retaggio ingombrante del Ventennio viene eluso prima con il riferimento illusorio al valore fondativo del Risorgimento e poi con il paradigma antifascista basato sull’indiscutibile dissenso generalizzato di una società estranea, ostile al regime, costretta a subire la morsa dei suoi apparati repressivi. Accanto al rilievo identitario assegnato alla Resistenza si collocano anche le riflessioni dei giuristi che, dinanzi agli effetti catastrofici del secondo conflitto mondiale, si interrogano sulle conseguenze perniciose del distacco tra diritto e morale, sui pericoli sottesi al carattere avalutativo della teoria giuridica: il diritto naturale, fin allora negletto, riemerge così in superficie come un fiume carsico, agitando gli animi, per poi tornare ad essere una sorgente dalle profondità nascoste, seguendo il consueto percorso ciclico delle sue continue albe e dei suoi ricorrenti tramonti.
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:30 aprile 2025
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