Ci sono libri che ti portano altrove con la fantasia, e altri che ti fanno vivere avventure come se fossi tu stesso a bordo. Le (Dis)Avventure della Coconut appartiene senza dubbio a questa seconda categoria. Pagina dopo pagina, mi sono trovato immerso in un viaggio fatto di mare aperto, imprevisti, scoperte e piccole grandi vittorie quotidiane, amicizie e e tanti brindisi. Ogni capitolo è un approdo nuovo, un mondo da scoprire, tra cose programmate e cose inattese. Elia Favaro, pur essendo un navigatore e non uno scrittore di professione, ha saputo dare vita a un libro sorprendente. La sua scrittura è semplice e diretta, ma al tempo stesso intensa, capace di trasmettere emozioni vere. Si percepisce l’autenticità di chi ha vissuto sulla propria pelle le tempeste, le notti stellate e la bellezza di un viaggio in mare lungo 13.000 miglia. Non c’è finzione: c’è la realtà di un ragazzo e della sua barca, la Coconut, in un’avventura di libertà e di scoperte e piene di vitalità. Consiglierei questo libro a chiunque ami viaggiare, a chi sogna l’avventura ma non sempre ha la possibilità di viverla in prima persona, e persino a chi pensa di non avere interesse per il mare. Perché in queste pagine non si parla solo di barche e di rotte, ma di libertà, di passione e della forza di inseguire i propri sogni. È un libro che sa parlare al cuore, e che lascia dentro il lettore il desiderio di mettersi in cammino, qualunque sia la sua “Coconut”. In definitiva, Le (Dis)Avventure della Coconut è molto più di un racconto di viaggio: è un compagno di viaggio. Un libro che ti insegna a guardare avanti, che ti fa sorridere e riflettere, e che ti ricorda che, dopotutto, la vita è la più grande delle avventure.
