Donne e bicicletta. Una relazione pericolosa?
La bicicletta era considerata uno strumento del demonio, se inforcata da gambe femminili, ma ben presto si trasformò per le donne in un simbolo di libertà, di emancipazione, garantendo la possibilità di muoversi al di fuori dei rigidi confini della propria dimora e lontano dal severo controllo degli sguardi altrui. La conquista fu lenta e faticosa, pur segnata da eventi epocali: la sfilata di agili fanciulle in occasione della riunione ciclistica organizzata a Ferrara nel 1902 dal Touring Club Italiano, oppure la vigoria di alcune cicliste come Alfonsina Strada e Adelina Vigo, rivali di tutto rispetto nelle corse riservate al sesso forte. Riannodando i fili dispersi di questa longeva tradizione, il presente volume intende far luce sul contrastato legame tra donne e bicicletta. Introduzione di Stefano Pivato; contributi di Antonella Cagnolati, Carlos Hector Caracciolo, Sara Cillani, Gigliola Gori, Jean Robaey.
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Anno edizione:2011
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