Una dote di sangue

Un romanzo cupo dai toni gotici e dal dolce gusto di profano, che attraverso la figura del vampiro e della sua mostruosità travestita da signorile eleganza, va a creare un trattato sulla dipendenza affettiva, sugli abusi psicologici e fisici di relazioni tossiche che troppo spesso vengono scambiate per amore. Una "famale rage" brutale ma non gratuita che è in cerca di riscatto ed una nuova libertà.

Rettaling di Dracula dal punto di visto di sua moglie Costanta, una donna costretta a sotto stare al marito a rimare al suo fianco nonostante tutto, una volta che vengono aggiunti anche i due concubini Costanta si ribella, per lei e per loro. La scelta di non nominare mai il marito con il suo nome è una cosa che ho apprezzato molto. Libro veramente che ho amato e non so esprimervi a parole quello che mi ha lasciato questo libro.

Questo retelling del Conte Dracula è sicuramente originale. Non è la classica storia di vampiri, ma piuttosto un racconto che esplora il tema del possesso e dell'amore folle. È un amore che ti trascina giù fino all'abisso, ma che, alla fine, ti fa risalire più forte. La storia viene narrata da Costanta, come se fosse una sorta di diario. Mi è piaciuta? Sì, mi ha intrattenuta. Tuttavia, non posso dire che mi abbia colpita o ammaliata profondamente.