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Anno edizione: 2005
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E’ curioso come si può apprendere meglio,un evento storico,più dalla lettura di un romanzo che da un libro di storia vero e proprio zeppo di date,luoghi,nomi ecc.. e secondo il mio punto di vista “Il dottor Zivago” rappresenta in pieno questo mio concetto. La narrazione di Pasternak sembrano 2 locomotive (simbolo sempre ricorrente nella letteratura Russa) che viaggiano su due binari ben differenti,uno storico e l’altro sentimentale e che poi si incontrano in base agli eventi…il tutto gestito sapientemente da Pasternak con una narrazione abbastanza reale tantè che spesso,durante la lettura,ho avuto il dubbio che la storia di Zivago sia davvero accaduta con tutti i suoi intrecci che ben sappiamo e lui ha solo messo un po’ di fantasia su fatti secondari e cambiando i nomi ma questo non lo sapremo mai…. La mano di Pasternak,cioè la sua prosa,non mi è sembrata così “digeribile” personalmente ho trovato l’inizio un po’ complicato ma poi il libro,ad esclusione di brevi capitoli politico/militari,scorre abbastanza e prende chi legge con punte do ottima letteratura come “Varykino” ma anche gli ultimi 2 capitoli “Conclusione” ed “Epilogo” sono ben scritti e ben narrati. Ecco alcune citazioni che mi sono piaciute: Capitolo “Davanti la casa con le figure” parte 18 Tonja al marito Zivago in una lettera: “Prima di ripartire da codesti terribili Urali così fatali per noi,ho conosciuto Lara.Le debbo molta gratitudine.Mi è stata sempre vicina quando mi trovavo in difficoltà,e mi ha aiutata durante il parto.Devo sinceramente riconoscere che è una brava persona,ma non voglio fingere:è proprio il mio opposto.Io sono venuta al mondo per semplificare la vita e cercare il giusto cammino,lei per complicare la vita e far sbagliare strada. Capitolo “Di nuovo a Varykino” parte 17 Strel’nikov parla a Zivago(Jura) di Lara sua moglie “Dopo una pausa Strel’nikov si avvicinò a Jura gli prese le mani,se le portò al petto,riprendendo a parlare con la stessa concitazione ;scusate,capisco che tocco qualcosa di caro,di segreto…non ve ne andate..non lasciatemi solo…pensate,sei anni di separazione,sei anni di inimmaginabile violenza su me stesso..voi le siete caro e l’amate,forse un giorno la rivedrete…ma no,che cosa vi chiedo?E’ una follia! Mi prenderanno…mi si butteranno subito addosso tappandomi la bocca… Capitolo “Conclusione” parte 7 Zivago parla a Dudorov suo caro amico ……..L’uomo non libero idealizza sempre la propria schiavitù…. Ne avevo segnate almeno altre 15 ma già mi sembra di essermi dilungato abbastanza su questo libro che ho letto con una curiosa avidità e che mi ha fatto chiarezza storica su quante sofferenze ci sono state per la nascita del comunismo…di quella ideologia di cui ancora oggi si può dire che è stata l’unica volta nella storia del mondo in cui il popolo ha sconfitto il padrone …..un utopia divenuta realtà per quasi 80 anni…ma quanto sangue….
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