Al centro della vicenda ci sono Arya e Will, due protagonisti che, pur provenendo da mondi diversi, condividono la stessa fragilità: la vita li ha colpiti duramente e li ha lasciati soli con le proprie cicatrici. Arya, segnata dalla perdita della sorella e intrappolata in un dolore che la divora dall’interno, tenta invano di anestetizzare la sofferenza con l’autodistruzione. Will, ex campione di rugby osannato e poi abbandonato dalla gloria, porta sulle spalle il peso di un fallimento che ha minato non solo la sua carriera, ma anche la sua identità. L’incontro tra i due è un cortocircuito emotivo che travolge entrambi. Non si tratta del classico colpo di fulmine spensierato, ma di una connessione più profonda, che nasce dalla capacità reciproca di riconoscere il dolore dell’altro. Arya vede oltre il campione caduto, coglie l’uomo ferito e vulnerabile che si cela dietro lo sguardo duro. Will, a sua volta, intuisce che dietro la corazza ribelle della ragazza c’è un cuore che cerca disperatamente di sopravvivere. Giulia Bazzucco costruisce un romanzo in cui la tensione romantica si intreccia con la lotta personale dei personaggi. Non è mai semplice lasciarsi andare, soprattutto quando l’amore sembra un rischio troppo grande da correre. Arya teme di aprirsi, convinta che la vulnerabilità sia sinonimo di debolezza. Will combatte con i fantasmi del passato e con la paura di fallire ancora, soprattutto in un contesto che non gli permette errori. Eppure, pagina dopo pagina, entrambi scoprono che l’amore, pur fragile e complicato, è l’unica forza capace di ricostruire ciò che la vita ha spezzato. Lo stile dell’autrice è avvolgente e intenso, capace di trasmettere la disperazione e, allo stesso tempo, la dolcezza dei momenti più intimi. Ogni dialogo, ogni sguardo rubato, diventa una carezza per il lettore, che non può fare a meno di emozionarsi davanti al lento e travagliato avvicinamento di Arya e Will. Continua sul blog...
