Recensioni Gli effetti secondari dei sogni

«Ho immaginato un segreto, un segreto conficcato nel suo cuore come una spina, un segreto che non aveva mai rivelato a nessuno. Avevo voglia di starle vicino. Di essere con lei. A letto, ho rimpianto di non averle chiesto quanti anni avesse, non mi davo pace. Sembrava così giovane, avevo l'impressione che conoscesse davvero la vita o, meglio, che conoscesse della vita qualcosa che faceva paura.»
Lou Bertignac ha tredici anni e un quoziente intellettivo di 160. Per questo frequenta una classe in cui gli studenti sono ragazzi più grandi, che non hanno nulla da spartire con lei. A casa la situazione è anche peggiore: la sua famiglia, chiusa nel ricordo inconfessabile di una tragedia del passato, vive in un silenzio opprimente. Del tutto incapace di creare relazioni, Lou passa il tempo libero a vivere le emozioni degli altri e, nelle stazioni parigine, ama osservare quanto si dipinge sui volti di chi si lascia o si ritrova. È così che alla stazione di Austerlitz conosce Nolwenn, una ragazza di poco più grande che si è lasciata alle spalle un passato difficile e ora vive da randagia. Con lei si crea al primo sguardo un'intesa speciale. Due ragazze totalmente sole finiranno così per stringere un'amicizia che cambierà la loro vita e il loro mondo. E che, se anche non riuscirà a salvarle, darà loro nuove speranze.
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