Difficile parlare di questo romanzo breve. Poche pagine, ma molto intenso e dalla trama articolata. E' il primo libro di Màrai che leggo, e mi sono subito innamorata del suo stile: la tensione e il desiderio di continuare la lettura per sapere come andrà a finire tutto non manca mai. Inoltre questo è uno dei pochi libri che ho letto in cui ho notato un' approfondita e completa descrizione psicologica del personaggio centrale, in questo caso di Lajos. Leggendolo si prova di tutto: curiosità, preoccupazione, tristezza, malinconia, rabbia e risentimento. Come tanti colori si trovano in un quadro, anche in questo romanzo si notano numerosi "colori" e Màrai è un pittore con la penna. Inutile dire che non vedo l'ora di leggere altri suoi libri.


L'eredità di Eszter
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Descrizione
Per vent'anni Eszter ha vissuto in una sorta di sonnambulismo una vita senza pericoli aspettando, senza saperlo, il ritorno di Lajos, il solo uomo che abbia mai amato. Un giorno Lajos torna: Lajos, il bugiardo, il falsificatore, il mascalzone. Lajos che l'ha ingannata sempre, che mente, che aveva detto di amare lei sola e poi aveva sposato sua sorella. Torna nella casa dove Eszter abita con una vecchia parente. Torna a prendersela. Ed Eszter lo sa, sa anche che la storia non è finita, perché non passano gli amori senza speranza.
Dettagli
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Edizione:14
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Sándor Márai
1900, Košice (Ungheria)Scrittore, poeta e giornalista ungherese. Nato nell’odierna Kosice, in Slovacchia (allora parte dell’Impero austro-ungarico), divenne collaboratore della «Frankfurter Zeitung». Nel 1928 si trasferì a Budapest dove, nel corso del ventennio successivo, pubblicò numerosi romanzi in lingua ungherese (I ribelli, 1930; Le confessioni di un borghese, 1934; Divorzio a Buda, 1935; L’eredità di Eszter, 1939; La recita di Bolzano, 1940; Le braci, 1942) che si soffermano, con prosa musicale, a indagare le pieghe più intime di personaggi che incarnano il malinconico disfacimento della mitteleuropa. Benché premiate dal successo, le sue opere vennero bollate come «realismo borghese» dall’intellighenzia del nuovo regime comunista:...
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