L'età e il principio di piacere. Introduzione alla clinica tardiva
L’invecchiamento psichico comincia nella mezza età, quando l’ineluttabile prospettiva della fine si installa sulla scena mentale. L’Io sa che andrà a finire, mentre l’Es non ne vuole sapere niente. Da qui il conflitto. Poiché, ormai, il tempo per lui sta per scadere, l’Io, che cerca di proteggersi dal rischio della depressione come da quello dell’iperattività difensiva, conferisce un nuovo valore alla sua esistenza. Entra nella maturità. Più tardi, dovrà affrontare il declino. Ma nell’inconscio, il principio di piacere è all’opera fino alla fine. Questo principio spinge l’individuo alla ricerca costante di soddisfazioni, sessuali e sublimate, a dispetto della pesantezza del corpo e dello sfaldarsi della rete relazionale. In primo piano in queste soddisfazioni, la capacità dell’Io di dare senso alla vita procura il tipo di piacere più intenso e duraturo. Il presente lavoro invita lo psicoanalista a rilanciare la vita mentale del suo paziente che invecchia poiché, in questo modo, egli dispone del mezzo migliore per rinarcisizzare il paziente e, attraverso la cura, di partire con lui per un percorso di vita che ritrova la significazione.
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Anno edizione:2025
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