L' evocatore. La saga di Amon. Vol. 1

Ho comprato il libro per tante ragioni: 1) sono stata attirata dalla copertina; 2) leggendo il primo capitolo mi era sembrato carino; 3) dopo mattoni vampireschi infettati dal mito di Twilight, avevo sperato di trovare un libro fantasy che parlasse finalmente di argomenti diversi; 4) l'autrice oltre ad essere italiana è anche una mia coetanea e per questo ero incuriosita; 5) mi piaceva il fatto che all'interno ci fossero delle illustrazioni. Nonostante tutti questi ottimi motivi comunque, dopo aver finito il libro ho capito di aver buttato i miei soldi e perso il mio tempo... Mi dispiace, ma è così. Il primo capitolo è ben scritto, curato, attira l'attenzione e ti fa andare avanti. Appena terminato però, come per magia (tanto per restare in tema) tutto cambia. La storia diventa poco scorrevole, e confusa anche per quanto riguarda le forme verbali. In una frase sono spesso usati tempi verbali differenti. La narrazione in terza persona lascia ampio respiro all'inizio. Il lettore (in teoria) ha la possibilità di immedesimarsi in diversi personaggi, ma i cambi di POV sono così veloci da far girare la testa. Inoltre la scrittrice parla davvero a nome di OGNI personaggio, non solo i protagonisti ma anche i personaggi di fondo, le comparse, gli antagonisti, e proprio per questo oltre a essere la lettura "faticosa", stenta a crearsi la suspance necessaria. Non si da al lettore la possibilità di scoprire i vari retroscena insieme ai protagonisti, ma man mano che i cattivi si presentano. Non c'è sorpresa. Non c'è movimento. - Una scelta veramente infelice. - Un'altra cosa che mi ha lasciato perplessa è il modo in cui Claire entra a far parte della storia. Non voglio anticipare nulla quindi resterò sul vago, ma davvero mi è sembrato assurdo che una perfetta sconosciuta, una ragazza che non ha mai avuto a che fare con magia e demoni, entri a far parte di quel mondo come se niente fosse, senza porsi domande o restare perplessa per più di un minuto. Davvero irreale. E perché le pagine non sono state numerate? L'unica cosa che davvero si salva in tutto, è il personaggio di Baal: fresco, divertente ma che non cade nel solito cliché del demone redento. Baal è cattiva. E anche se a volte si ha la sensazione che "ceda" al legame che la tiene stretta a Daniel, resta cattiva. Un demone che pensa prima di tutto a sé, e questo mi è piaciuto. Solo per questo, voto con due stelle.