«I libri di Tuzzi aprono la mente e hanno sempre quel pizzico di carattere che li fa tutti pezzi unici.» Pietro Cheli ««I libri di Tuzzi aprono la mente e hanno sempre quel pizzico di carattere che li fa tutti pezzi unici». » Pietro Cheli «Libri che non è esagerato definire memorabili.» «Io Donna – Corriere della Sera» - Fabrizio Roncone «Uno dei migliori scrittori, non solo giallisti, italiani.» Il Fatto Quotidiano - Fabrizio d’Esposito ««Uno dei migliori scrittori, non solo giallisti, italiani». » «Il Fatto Quotidiano» - Fabrizio d’Esposito ««Libri che non è esagerato definire memorabili». » «Io Donna – Corriere della Sera» - Fabrizio Roncone Giugno 1986. Mentre tutta l’Italia segue i mondiali di calcio, una ragazza viene trovata affogata in una roggia nelle campagne di Abbiategrasso: non è un incidente, ma l’assassino non ha abusato sessualmente della vittima. Il commissario Norberto Melis indaga, prima tra la cerchia dei famigliari, poi sugli abitanti della ricca cittadina di provincia, dove ciascuno sembra avere i propri più o meno inconfessabili segreti. Non mancano poi le lettere anonime, a schizzar fango e sospetti ora su questo ora su quello, arrivando persino a gettare ombre sul passato della povera ragazza morta, alla quale forse qualcuno aveva promesso una carriera da attrice cinematografica. Melis non sottovaluta nessuna traccia, eppure intuisce che le origini del delitto vanno cercate altrove. Lentamente, si delinea una possibile pista, una brutta, sporca pista… Sulla quale Melis lancia i suoi abituali collaboratori, gli agenti della sua Squadra: e D’Aiuto, Ferrini e Giovannini si dimostrano all’altezza delle aspettative, anche se la soluzione del caso si presenterà improvvisa e amara – una crudele smentita a ogni raziocinio investigativo. )
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