Frontiere nascoste. Storie ai confini dell'esclusione sociale
Quando si pensa alla frontiera, di solito ci si immagina un territorio diviso, separato. Si pensa ai check point, alle dogane, alle bandiere che cambiano colore, alle linee tratteggiate sulle cartine nei libri di scuola e sugli atlanti, ai passaporti, ai muri che hanno diviso Berlino ieri e la Cisgiordania oggi. Qualche volta la linea di confine non è segnata e a marcare la divisione del territorio c'è solamente la convenzione, come accadeva nelle strade di Belfast rigidamente attribuite ai cattolici e ai protestanti. Non sapere non era consigliabile. Sbagliare marciapiede poteva significare morire. Negli ultimi anni molte frontiere sono state abbattute, ma a guardarci intorno con attenzione, possiamo scorgerne tante. Non di quelle tradizionali, non confini duri segnati dal cemento o dal filo spinato. Altre frontiere dividono il mondo, strappano comunità umane, separano uomini e donne, violentano i diritti e la libertà. Alcune sono più evidenti di altre. Alcune sono ufficiali.
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Anno edizione:2009
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