Garibaldi. L'illusione italiana - Nicola Fano - copertina
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Garibaldi. L'illusione italiana
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Descrizione


La vita di Garibaldi contiene alcuni grandi sogni (molto attuali) e alcune grandi delusioni (altrettanto attuali): gli uni e le altre nascosti nelle sue avventure che forse vanno rilette sotto nuova luce. Si tratta di parlare dell'Italia, della sua identità mancata e dell'incompletezza degli italiani. Ma anche di un Paese e una classe politica (noi, oggi, nel 2010) che hanno rotto ogni legame con la propria storia e la propria memoria comune. Insomma, la vita di Garibaldi incarna l'illusione italiana. L'educazione guerrigliera e sentimentale in America Latina come un Che Guevara di inizio Ottocento; poi la guerra solitaria del 1848 e la mitica difesa di Roma nel 1849; i Cacciatori delle Alpi e la pazzia dei Mille a regalare mezza Italia ai Savoia; e ancora, l'Aspromonte, Mentana e l'ultima vittoria, a Digione, sessantacinquenne in carrozzina sotto le insegne francesi: tutta la vita dell'eroe è segnata da due parole, Italia e Libertà. Ma davvero Italia e Libertà sono accomunabili? Garibaldi ha perso, regalando il suo Paese a un re vanitoso e a un primo ministro per cui il compromesso era tutto. Ha perso arroccandosi a Caprera, quasi un auto-esilio voluto, invece di puntare su Roma. Che cosa sarebbe successo, alla fine del 1860, se decine di migliaia di bergamaschi e napoletani, milanesi e siciliani, genovesi e calabresi fossero entrati a Roma completando finalmente la rivoluzione italiana.

Dettagli

20 aprile 2010
206 p., Brossura
9788860735362

Valutazioni e recensioni

  • Garibaldi. Ha senso parlare di lui nel 2010? L'autore pensa di si, e ce ne spiega il perché in questo libro di difficile definizione. Non è una biografia. Pur ripercorrendo la vita dell'eroe, infatti, l'opera è piuttosto incentrata sulla sua contestualizzazione nella società italiana passata, presente e futura. Nemmeno un saggio. L'autore non è, né vuole essere obbiettivo. Dice la sua opinione, non ha nessuna intenzione di essere "sopra le parti". Questo libro si potrebbe più correttamente definire una riflessione, o meglio, una chiacchierata con una persona colta su argomenti che gli stanno a cuore. Nicola Fano, autore di teatro, saggista e giornalista, da anni studia la nostra storia da un punto di vista molto particolare, quello del palcoscenico. Da Arlecchino a Shakespeare, da Petrolini ai fratelli De Rege, lo sguardo è quello scanzonato ma penetrante di colui che studia il pubblico per rappresentarlo e, così facendo, strappargli un sorriso. E magari qualche riflessione, in un contesto come quello italiano dove il riso è spesso stato amaro. E cosa c'entra allora Garibaldi? Procedendo nella lettura del libro si delinea chiaramente la figura di Garibaldi "italiano". Italiano ingegnoso e avventato, quasi un po' folle nel suo agire, appunto, "alla garibaldina", Italiano appassionato e passionale. Perfino italiano all'estero, cacciato dal suo paese ma in attesa di poter tornare e fare qualcosa per renderlo migliore. Poi ci sono quegli aspetti che sembrano rappresentare meno la nostra identità nazionale attuale: onesto, assetato di giustizia, ligio alle regole anche quando vanno contro i suoi interessi, disprezza il denaro. Corre sempre in aiuto dei più deboli. E pone tutto se stesso a servizio di un ideale. Garibaldi ci crede davvero nel suo sogno di unificare l'Italia. Tanto che la morte dell'amata, il tradimento dei suoi compagni, l'opposizione del governo, una ferita al piede (non alla gamba come dice la canzoncina) che lo rende zoppo, le effettive difficoltà di un progetto incredibilmente ambizioso non bastano a fermarlo. E nonostante tutto e tutti ci riesce. Quello che non è riuscito a fare (ci ha provato, ma glielo hanno impedito) è dare un'identità unica agli italiani. Problema che oggi sta portando conseguenze spesso drammatiche. L'autore, in questo libro pieno di amarezza, ma anche di speranza, tira le sue conclusioni. Non da politico, non da storico, ma da italiano innamorato del suo Paese. E ci espone la sua ricetta per migliorare le cose: ripartire da Garibaldi. Onestà, passione, e un pizzico di lucida follia, per arrivare a dire "impossibile non è italiano".

Conosci l'autore

Foto di Nicola Fano

Nicola Fano

Storico del teatro, giornalista e autore teatrale. Ha pubblicato Le maschere italiane (Il Mulino, 2001), La satira prima della satira (Bur, 2007), Garibaldi, l’illusione italiana (Baldini Castoldi Dalai, 2010), La tragedia di Arlecchino (Donzelli, 2012) e Andare per teatri (Il Mulino, 2016)

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