Geopolitica dei pensieri perversi
Il potere, a prescindere dall'area geopolitica che lo esprime, pretende sempre l'adesione acritica ai (dis)valori che lo sottendono, l'obbedienza ostentata, l'adeguamento incondizionato dell'arte, della cultura e dei media al canone ideologico, la sottomissione della scienza. Le decisioni prese da chi lo detiene sono sempre impenetrabili. Non esistono poteri buoni e poteri cattivi: il potere è intrinsecamente a-morale e rigetta l'éthica ritenendola un corpo a sé estraneo. Usa però il moralismo ideologizzato per dividere e alimentare il conflitto. Il suo unico scopo è quello di autoperpetuarsi. Passa dalla ridicolizzazione del dissenso alla censura, e quando si sente minacciato non esita a sostituire gli òstraka con la ghigliottina. Lascia un'illusione di libertà soltanto in relazione a quegli argomenti che non lo insidiano. L'ordine geopolitico emerso da Yalta ha disvelato le conseguenze nefaste del socialismo "reale". E con la caduta del Muro abbiamo assistito alla nascita di un nuovo ordine geopolitico creato dal parimenti nefasto liberalismo "reale".
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Anno edizione:2023
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In commercio dal:1 agosto 2023
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