"L'indegno" di Antonio Monda è il libro italiano del mese (non l'unico, ma decisamente quello che più mi è piaciuto). Un groviglio di fede religiosa e dissolutezza, che si incastrano alla perfezione e non stonano, perché l'animo di Abram Singer, come il nostro, oscilla drammaticamente tra fede e peccato. Prete cattolico a New York negli anni Settanta che nasconde nel suo nome l'intento del padre di educarlo a sacrificare tutto per una cosa in cui si crede, è un uomo che ha scommesso sulla propria fede religiosa per liberarsi dalla tentazione del peccato. Si è fatto prete, "sacerdote di Santa Romana Chiesa", negli anni in cui i giovani conquistano la libertà lui sceglie la prigione della fede: cene in parrocchia, cibi cucinati dalle suore, incontri di boxe seguiti in tv insieme ad anziani sacerdoti e seminaristi. Forse evitare il mondo, pensa, significa diventare santi. Ma Abran Singer è anche un corpo, un corpo che ha una donna, che ama, che scopa, che la mette incinta e poi la fa abortire. Abran Singer è anche un ladro, perché ruba i soldi che egli stesso ha raccolto durante la messa per portare la sua donna a cena fuori in un ristorante deserto della midtown, lontano da occhi indiscreti, e regalarle un costoso scialle turchese per celebrare la sua femminilità. Per tutto il romanzo, un monologo che spesso sfiora la confessione, Abran si interroga sulla propria fede, sulla natura dell'animo umano, così corruttibile eppure capace di senso di colpa e ricerca del perdono. Spesso il personaggio dialoga con Dio: perché mi hai fatto così? E poi con se stesso: quanto è bello sbagliare e ribellarsi alla propria mediocrità tornando a Dio, chiedendo perdono, corteggiando la Misericordia e la Bellezza. In Abran Singer c'è tutto l'umano, con le sue colpe quotidiane le sue estasi metafisiche.
Al riparo dalle tentazioni della morbosità e della retorica, Antonio Monda racconta una storia esemplare e carica di intensità, che ha l'efficacia, la forza, la solenne lucidità della parabola.
"Io voglio cambiarlo, questo mondo sporco, o almeno cambiare me, che forse è anche più difficile." Abram Singer è un prete, un uomo che ha deciso di vivere per misurarsi con qualcosa più grande di lui, di credere in qualcosa per cui valga la pena di spendere l'intera esistenza. Questa è la lezione che ha appreso da sua madre, che lo ha cresciuto da sola dopo averlo concepito durante la passione breve e intensissima con un attore ebreo, artista di strada capace di costruire mondi interi con le parole. Così, nonostante le origini ebraiche testimoniate dal nome, Abram è entrato in seminario ed è diventato sacerdote, scegliendo di portare avanti il suo cammino pastorale e spirituale nel cuore di una città brulicante di vita come la New York degli anni Settanta. Lì trascorre le sue giornate in un impegno militante per gli ultimi della terra. Ma Abram è anche un uomo innamorato, di un amore terreno e carnale, per lui tormento ed estasi. Lisa accetta che lui sia un sacerdote, non gli chiede di scegliere, di lasciare l'abito. Lo ama nella sua fragilità e si lascia amare da lui quanto e come può. Al punto da rinunciare al figlio che hanno concepito. Un amore immenso e vissuto con strazio ogni giorno. Fino a che Lisa non si ammala, e Abram è il solo che possa starle vicino. Con questo indimenticabile ritratto di un sacerdote, "uomo come e più di tutti gli altri", Antonio Monda si addentra nel territorio complesso e doloroso delle contraddizioni umane, mostrandoci come la fede, lungi dall'essere un'esperienza rassicurante, sia in realtà un cammino tormentato, costellato di cadute. L'indegno – nuovo capitolo della grande saga di Monda sul ventesimo secolo newyorkese – è un romanzo breve e avvincente e al tempo stesso una meditazione profonda e perturbante sul rapporto tra esistenza mondana e vita spirituale, tra tensione verso l'assoluto e fiducia nella positività della vita. Un libro che pone interrogativi irrisolti e non risolvibili sul significato della colpa e del peccato, su quanto distingue la convenzione e la vocazione, sulla grandezza degli esseri umani, che sempre nasce dall'impasto di splendore e miseria di cui sono composti.
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154 p., f.to cm 23,5x15,5, copertina flessibile. Ottime condizioni. 9788804661054.
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Anno edizione:2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Leonard_woolf 20 luglio 2022Abran Singer e tutti noi
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MARIO SCHISANO 11 maggio 2016
Scritto sotto la forma di diario intimo, facendo ampio ricorso al flashback e non disdegnando riferimenti a episodi che hanno segnato la storia (ad esempio la costruzione delle torri gemelle, messe anche in copertina), l'Indegno è un libro avvincente che riesce a scavare nell'animo di un uomo, il prete di origine ebraica Abram Singer, che vive il dolore delle sue contraddizioni, riuscendo a entrare nel non facile rapporto dell'amore carnale all'interno della vita di un sacerdote che non rinnega per questo il suo impegno apostolico e la sua scelta di vita a favore degli ultimi all'interno di una grande città come New York.
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