Inés de Las Sierras - Charles Nodier - copertina
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Letteratura: Francia
Inés de Las Sierras
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Descrizione


Catalogna, 24 dicembre 1812: tre ufficiali dell’esercito napoleonico in viaggio per Barcellona sono costretti a trascorrere la notte in un maniero abbandonato, dove secoli addietro un nobile di «mali costumi», Ghismondo de Las Sierras, ha pugnalato negli eccessi di un’orgia la giovane moglie Inés, colpevole di volerlo «richiamare a sentimenti umani». Ogni anno, proprio la notte di Natale, Inés torna «d’in seno ai morti» a consumare la sua vendetta: tocca il cuore di Ghismondo e dei suoi compagni di nequizie «colla sua mano ardente, e se ne ritorna alle fiamme del purgatorio dopo averli resi a quelle dell’inferno!». E ancora una volta Inés riappare, trascinando i tre ufficiali nel vortice di una vicenda alla quale uno solo di loro riuscirà a sopravvivere. Morboso e inquietante, percorso da fantasie necrofile e brividi gotici, questo conte de revenants sembra presiedere, come un nobile ritratto di antenato, a numerose filiazioni, che giungono sino alla Blixen e a Perutz. Così anche, non poteva che folgorare Landolfi, facendo leva su alcune delle sue più segrete ossessioni. Da questo incontro-simbiosi è nata una traduzione perfetta, dove il lettore ritroverà inalterata la seduzione del testo francese e insieme la prosa vibrante dei migliori racconti di Landolfi.
La traduzione di Landolfi, apparsa in venti puntate sul «Nuovo Corriere» nel 1951, viene qui proposta per la prima volta in volume.

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Dettagli

1993
4 gennaio 1993
128 p., Brossura
9788845909535

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Foto di Charles Nodier

Charles Nodier

(Besançon 1780 - Parigi 1844) scrittore francese. Curioso di tutto, fu entomologo, bibliofilo, filologo, giornalista e critico spesso soggetto a ripensamenti; declamazioni libertarie si riscontrano nel primo romanzo I proscritti (Les proscrits, 1802), suggestioni wertheriane nel successivo romanzo Il pittore di Salisburgo (Le peintre de Salzbourg, 1803), reminiscenze libertine settecentesche nel racconto L’ultimo capitolo del mio romanzo (Le dernier chapitre de mon roman, 1803). Dalle posizioni di critico classicista passò, verso il 1818-20, a un sicuro anche se discreto impegno romantico. Egli ha un posto notevole nella storia della cultura anche come fondatore del «primo cenacolo» romantico. E se, sotto l’influenza dei Masnadieri di Schiller, pubblicò un altro romanzo libertario, Jean Sbogar...

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