Intelligenza artificiale e circuito investigativo
La vertiginosa diffusione dell’intelligenza artificiale ambisce a migliorare anche l’inchiesta preliminare, puntando a offrire pratiche investigative più performanti e decisioni giudiziarie maggiormente “oggettive”. La fruibilità dell’I.A. non va però calibrata soltanto sull’efficientamento delle indagini, ma postula un serio vaglio di compatibilità con i valori fondamentali: l’uso delle “macchine” sarebbe ammissibile purché non comprometta le libertà della persona e solo se allineato con la legalità processuale, le guarentigie sovraordinate che presidiano l’accertamento penale e l’indipendenza della magistratura. D’altra parte, l’operato dei software non è esente da errori né, tanto meno, è garanzia di “neutralità”; peraltro, l’opacità di taluni sistemi “intelligenti” impedisce di governarli appieno e di saggiare l’attendibilità epistemologica dei risultati automatizzati. Il rispetto delle coordinate assiologiche costituisce pertanto requisito indefettibile per contenere l’impatto dell’I.A. e salvaguardare il primato delle regole che governano la procedura giudiziaria.
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:3 giugno 2025
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