La storia inizia nel Mediterraneo, dove una giovane profuga siriana, Hadiya, viene aggredita da un uomo che voleva inserirla nella prostituzione. Julia, una dipendente del centro profughi, riesce a salvarla, ma, per poter nascondere la giovane, si ritrova costretta a scappare, lasciando i suoi affetti e il suo lavoro. Le due sono accolte da Violante sull'isola di Ericina. L'isola è chiamata anche "isola delle donne volanti" perché, secondo una leggenda, in passato alcune donne si ritrovarono a volare dopo aver mangiato delle bacche, mentre gli uomini rimanevano ben piantati a terra. Le tre donne formano un gruppo compatto fin da subito, si ritrovano a provare affetto e senso di appartenenza, fanno fatica a lasciarsi. Al trio si aggiunge Agnes, donna pratica e sapiente, che conosce ogni parte dell'isola. Le donne si ritroveranno a dover affrontare diverse difficoltà, mentali e fisiche, ma la forza e la compattezza di questo gruppo, la sofferenza che le unisce, permetterà loro di superare ogni ostacolo.
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Ho trovato questo romanzo meraviglioso, sia nelle descrizioni dei paesaggi che nello svolgimento della trama. Le donne descritte sono quattro guerriere, ognuna con la propria trama personale, con i propri problemi passati e presenti, con le proprie ferite. È stato veramente emozionante e commuovente sviscerare capitolo per capitolo le loro storie personali, leggere qualcosa di talmente attuale da piangere lacrime amare. Il traffico di minori, gli omicidi mafiosi, la forza bruta degli uomini a cui sembra tutto dovuto, sono tutti temi di questo romanzo e sono tutti temi attuali purtroppo. Non mancano le scene leggere, quelle di vita quotidiana in cui tra donne si scambiano pareri, si raccontano e ridono insieme, nascondendo i loro demoni comuni e non. La scrittura è semplice e scorrevole, si legge in un soffio. Libro consigliatissimo, dovrebbero esserci più libri scritti PER le donne.
