L'isola qui è ovunque

L’intero libro è abbastanza triste e a tratti commuovente perché parla di una giovane coppia di Siracusa che subito dopo il matrimonio, è costretta a separarsi a causa della guerra: il marito parte per la campagna in Russia e tornerà solo dopo diversi anni e con gravi problemi psichici. Nonostante la situazione nasce un bambino, Salvatore che è al centro del libro, soprattutto riguardo al suo rapporto con il padre e con tutto quello che ne consegue. Mi è piaciuta la descrizione di Salvatore che, almeno all'inizio, non capisce bene la situazione e vede il padre come un eroe , per cui gioca continuamente con soldatini, cannoni e simili, coinvolgendo anche i suoi amici. Ci sono episodi simpatici, specialmente quelli tra padre e figlio che hanno una comunicazione fatta di disegni più che di parole. La figura della madre Concettina che vive insieme al padre e alla madre è un po’ strana perché si affida ciecamente della maga sfociando in quella religiosità che spesso è più superstizione che sostanza. La seconda parte del libro che non vi posso anticipare è quella meno interessante, forse perché prevale la ragione e penso anche la rassegnazione. Lo stile è semplice e corretto, ma non particolarmente degno di nota. Non ho trovato errori o refusi.