Jacopo VI Aragona e la «signoria» di Piombino di Cosimo I de' Medici. Lettere dal 1552 al 1588
È notorio, ed acclarato dagli storici, che la Città di Piombino, "chiave di Toscana" in epoche passate, secondo autorevoli commentatori, destò bramosia negli antichi potentati, grandi e meno grandi. La Capitale dello Stato dei D'Appiano, col suo territorio circostante ed insulare, vantando prerogative naturali uniche per riconosciuti requisiti di posizione geografica, in ordine a pecularietà strategiche, portualità e abbondanza di giacimenti minerari, fu al centro di disegni di annessione, in seguito ai quali subì più d'una occupazione straniera, anche di non lunga durata. […] Come si può ben comprendere, chi fra le varie potenze aveva speciale interesse ad assoggettare Piombino era lo Stato ad esso confinante, il Ducato del Medici, il quale anelava ad acquistare uno sbocco al mare e un porto efficiente con cui sviluppare la propria potenza marittima e intensificare l'attività mercantile connessa. Proprio ai traffici della navigazione nel Tirreno era di grande e temibile ostacolo la selvaggia pirateria di cui sopra, che metteva in allarme le popolazioni costiere, terrorizzadole, ivi comprese quelle di Piombino e delle sue isole.
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Anno edizione:2025
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