Jiro Taniguchi. Il gentiluomo dei manga è un libro assolutamente impalbabile e – oltretutto – è anche obiettivamente brutto. Pensare di riassumere in sole 72 (settantadue !!!) pagine la carriera artistica di uno dei più grandi mangaka di sempre è francamente un’idea quanto meno strampalata Viene ricostruito velocemente (a dir poco) il percorso artistico di Taniguchi attraverso le sue opere, analizzate però solo in superficie attraverso una semplicistica griglia tematica: storia, animali, noir, montagna, legami familiari, autobiografismo, andamento meditativo. Si va poco oltre l'evidenziare i rapporti con la scuola franco belga della linea chiara e la struttura lenta e introspettiva delle storie integralmente sviluppate da Taniguchi. La carne a cuocere rispetto allo spazio del minuscolo libricino è troppo abbondante per poter pensare di ottenere una grigliata ben cotta. Bocciato.
