Keldron, le avventure del Stallone africano marrone

Keldron, un puledro marrone nato nella mandria degli Stalloni Neri da genitori meticci, fu segnato dalla tragedia prima ancora di respirare. Suo padre, uno stallone bianco del deserto, si era misteriosamente allontanato dalla sua mandria. L'unione proibita tra lo stallone bianco e Neama, una cavalla nera, scatenò la furia di Bolt, il capo della mandria degli Stalloni Neri. Consumato dalla gelosia e dalla rabbia, Bolt sfidò l'estranea a duello, che pose fine alla vita del padre di Keldron. Bolt poi rivendicò Neama come sua compagna. Quando il puledro nacque, Bolt riconobbe immediatamente che Keldron non era suo figlio. Neama, disperata per proteggere suo figlio dall'ira di Bolt, implorò per la sua vita e giurò di mandarlo via non appena fosse stato abbastanza grande da poter cercare la mandria di stalloni bianchi di suo padre nel deserto. Gli anni formativi di Keldron furono segnati dalla dura realtà del pregiudizio e dalla crudeltà del suo patrigno, con cui dovette confrontarsi a duello. Dopo il duello, fuggì dalla mandria, cercando rifugio presso un misterioso ruscello che gli portò conforto; l'acqua conteneva sostanze che creavano dipendenza e che intorpidivano il suo dolore. Il suo percorso prese una svolta trasformativa quando incontrò tre improbabili alleati – un gufo, un leone e un avvoltoio – che lo guidarono lontano dalla disperazione e verso uno scopo. Insieme, intrapresero una serie di pericolose avventure lungo il fiume Mutsarvy, affrontando antichi misteri, sfidando le ingiustizie sociali e inseguendo l'inafferrabile mandria di stalloni bianchi nel deserto. Keldron raggiunse finalmente la mandria di stalloni bianchi; la gioia che aveva a lungo immaginato fu eclissata da una dolorosa rivelazione. La verità dietro l'allontanamento di suo padre dalla mandria emerse, costringendo Keldron ad affrontare i segreti sepolti che avevano diviso la sua famiglia e a rimodellare la sua comprensione di identità, eredità e appartenenza.