I killer di Bruxelles. SAS

Una via tranquilla in un sobborgo della capitale belga. Nel soggiorno di un appartamento, una coppia davanti alla televisione. Lui in slip e canottiera, lei in vestaglia. Quando tre intrusi armati e incappucciati fanno irruzione sfondando la porta, le vittime predestinate non immaginano che sia il loro passato di attivisti politici a condannarle. Il pacco di volantini ciclostilati di ispirazione comunista rinvenuto durante la perquisizione fornisce l'evidenza, dando il via a un incubo da cui non è possibile svegliarsi. Perché gli aggressori non appartengono a una banda di rapinatori, ma a un gruppo di feroci assassini manovrati da schegge deviate del potere costituito. Incaricato di salvaguardare gli interessi della CIA in questa sporca faccenda, Malko Linge sente subito che qualcosa non quadra. Simili incursioni ricordano le spaventose violenze degli squadroni della morte, e stonano parecchio nel cuore di un pacifico paese europeo che non può essere diventato all'improvviso come il Salvador. Al Principe delle Spie toccherà affidarsi a un giubbotto antiproiettile in kevlar, capo d'abbigliamento difficile da abbinare ai completi di sartoria. L'unico salvagente adatto per buttarsi in una vasca di piombo fuso.