Dietro ogni lapide. Morti per mafia, vivi per amore
Né giudici, né poliziotti, né giornalisti, né uomini dello Stato, ma uomini "comuni" che, per motivi diversi, si trovarono dinanzi alla ferocia di Cosa Nostra: persone colpite da proiettili indirizzati non a loro ma a chi del loro corpo si faceva scudo, o uccise perché scambiate per altri, o rapite e torturate nonostante la loro completa estraneità nei confronti della mafia. E ancora storie di imprenditori che ebbero il coraggio di non piegarsi alla violenza mafiosa. Storie di vita comune distrutte dalla mafia dagli anni '60 al 2000, vittime "non illustri" qui raccontate per la prima volta, con rigore metodologico ed empatica partecipazione, da Alessandro Chiolo che ha intervistato i loro cari: perché non esistono vittime di serie A o di serie B.
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Anno edizione:2020
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