Un’affascinante saga di «vinti» in lotta per i propri diritti, la storia di un frammento di popolo pronto a schierarsi o a mimetizzarsi nel male minore, ma mai ad arrendersi. Un libro emozionante sull’inutilità della guerra, sulla tragedia dei profughi e sulla follia del fascismo.
Una famiglia friulana di lingua slovena stretta nelle maglie del confine orientale. Un padre soldato e una donna minuta, forte come mille uomini, che la Prima guerra mondiale strappa, assieme ai tre figli, dalla propria terra nel nome di un destino collettivo e familiare segnato dalla rotta di Caporetto e dall’ascesa di quel fascismo di confine che evoca misteri e vendette mai sopite. Maurizio Mattiuzza, nel suo potente esordio narrativo, svela un’appassionante storia corale, ispirata a quella dei suoi avi, che intreccia le vite, gli amori, gli scontri e le morti di una battaglia per l’esistenza che comincia vicino a Udine nei primi anni del secolo scorso, continua nel Ventennio con l’accanimento etnico del Regime di confine e finisce a Gela nella notte dello sbarco alleato del ’43 dove è chiamato a combattere Giovanni Sbaiz, protagonista del libro.Venditore:
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Anno edizione:2020
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