Tina Modotti è stata una rivoluzionaria comunista e una fotografa. Per come ha vissuto, la passione l'ha governata per tutta la vita. Prima il Messico, poi la fotografia e la possibilità di fermare gli attimi, poi la rivoluzione popolare e l'ideale comunista. Come passionaria si fa travolgere, ma scopre che Stalin è un dittatore e un sanguinario. Troppo tardi, lei è già coinvolta in azioni di propaganda, che hanno visto la morte di troppe persone. Morirà in modo misterioso, come tutte le morti orchestrate dai servizi segreti.
Tina
Tina si chiamava Assunta Adelaide Luigia Modotti. Era nata a Udine nel 1896, da un'umile famiglia. Il padre era un muratore di idee socialiste, lei dovette ben presto lasciare la scuola e lavorare per aiutare la famiglia, poi emigrò negli Stati Uniti dove stavano crescendo i grandi movimenti sindacali. La vita culturale e artistica in fermento a San Francisco, Los Angeles, Hollywood e a Città del Messico le dischiusero la via prima del teatro e del cinema, poi della fotografia. Donna appassionata, si dedicò alla causa rivoluzionaria in Messico, lavorò per Soccorso rosso, combatté con le Brigate internazionali in Spagna. Morì in circostanze poco chiare a Città del Messico nel 1942.
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Edizione:8
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Anno edizione:2013
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LuisaMG67 25 settembre 2022Biografia di una donna
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Una biografia scritta benissimo di una donna di cui non conoscevo l'esistenza fino a quando non ho visto una mostra di sue fotografie a Palazzo Madama a Torino. E' un personaggio che mi ha davvero affascinata per la sua vita così avventurosa e sempre in prima fila per difendere il suo ideale comunista. La parte più inquietante è il ruolo di Stalin e delle sue repressioni che semina il terrore non solo in Russia perché la sua mano vendicatrice può arrivare ovunque con il suo carico di paranoie e persecuzioni. In particolare, l'odio verso Trotsky e verso la sua concezione di "rivoluzione permanente" fa si che personaggi ambigui girino per mezzo mondo per soddisfare i desideri di un dittatore sempre più sanguinario. La parte dedicata alla guerra civile spagnola e all'assassinio di Trotsky sembra chiudere il cerchio con il libro di Pandura Fuentes "L'uomo che amava i cani" e i libri della Grandes. Molto interessante e molto ben scritto.
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