Licantropie. Maledizioni dal plenilunio - copertina
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Licantropie. Maledizioni dal plenilunio
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Descrizione


Al calar della notte, quando spunta la luna piena o, talvolta, in pieno giorno, il licantropo emerge come una creatura permeata di mistero e simbolismo, sospesa tra essere umano e bestia. L’uomo lupo – o la donna lupo – è al contempo vittima e carnefice, predatore e preda. Se il più delle volte è all’oscuro della propria metamorfosi e delle sue terribili conseguenze, altre invece abbraccia e rivendica la propria natura. È la personificazione del conflitto tra razionalità e istinto, del lato selvatico e indomabile che si nasconde in ognuno di noi. Quel lato che, quando sfugge al controllo della ragione, sconvolge e lacera le nostre più solide convinzioni. Questa raccolta racchiude racconti, leggende tradizionali e documenti storici che descrivono la licantropia da luoghi, culture e prospettive molto diverse tra loro: autori e autrici tra Otto e Novecento provenienti dall’Europa, dall’Asia, dall’Africa e dal Sudamerica narrano – o testimoniano – i crimini e misfatti dell’inquietante bestia umana, troppo umana.

Tropes e temi

Dettagli

21 maggio 2025
300 p., ill. , Brossura
9788865513873

Valutazioni e recensioni

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    Licantropie

    Licantropie è una raccolta che esplora le molte sfaccettature del mito del lupo mannaro, intrecciando narrazione fantastica, documenti storici e leggende da ogni parte del mondo. Attraverso racconti e testimonianze dell’Ottocento e Novecento, provenienti da Europa, Asia, Africa e Sudamerica, il libro offre una panoramica ricca e sfaccettata su una creatura tanto mostruosa quanto profondamente umana. Il licantropo diventa qui simbolo del conflitto interiore tra ragione e istinto, civiltà e pulsione. Una figura ibrida e sfuggente, che incarna ciò che spesso resta nascosto sotto la superficie. Ogni racconto aggiunge un tassello alla costruzione di un mito ancestrale, radicato nelle paure collettive e nelle credenze popolari. Spiccano anche le figure delle donne lupo, feroci e imprevedibili, che rovesciano gli stereotipi tradizionalmente associati alla femminilità. Un dettaglio che mostra come il mito della licantropia sia stato modellato anche dalle rappresentazioni culturali del corpo e dell’identità femminile. Non si tratta solo di folklore: Licantropie porta alla luce anche il versante storico e patologico del fenomeno, con racconti che testimoniano come la licantropia fosse, in certi contesti, considerata un disturbo mentale. Vengono citati anche casi di cronaca in cui individui venivano accusati di essere lupi mannari, spesso in contesti segnati da superstizione, ignoranza medica o isteria collettiva. Questi episodi mostrano quanto il mito del licantropo abbia inciso non solo sull’immaginario, ma anche sulla realtà sociale e giudiziaria di intere epoche. Il sottile confine tra superstizione e realtà lascia al lettore una domanda aperta: la licantropia è davvero solo un residuo del passato, o uno specchio delle nostre pulsioni più oscure? Il volume si distingue anche per la consueta cura grafica di Abe: un’edizione attenta ai dettagli, che rafforza l’atmosfera dei racconti.

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