Ma soprattutto i ponti

Ho letto questo libro spinta dalla curiosità, perché alcuni amici lo avevano già letto, ero titubante perché spesso non ho avuto belle esperienze con romanzi di scrittori esordienti. Mi sono ricreduta perché questo romanzo mi è piaciuto molto. Ho apprezzato la scrittura dell’autore, molto fluida, accattivante, dolce, adoro come ha descritto Venezia, mi ha affascinata moltissimo, me ne ha fatto scoprire punti di vista e modi di viverla che non avrei mai immaginato essendoci stata una volta sola e di sfuggita. È fondamentalmente un romanzo di formazione che racconta una svolta decisiva nel modo di essere e vedersi del protagonista. Affronta temi di grande attualità, ma lo fa con leggerezza. I caratteri dei personaggi sono appena delineati, ma in maniera molto empatica, anche se la protagonista femminile non è mi sembrata particolarmente simpatica, il libro è caratterizzato da una piacevole ironia, una freschezza e spontaneità, che forse è propria degli scrittori alle prime esperienze editoriali. Consiglio la lettura e in futuro terrò d’occhio questo autore.

Prendere in mano un libro di un esordiente è sempre un rischio, ma ogni tanto mi piace comprare a caso tra le nuove proposte. Devo dire che sono incappata in un bel romanzo, una storia originale ambientata a Venezia con personaggi un po' fuori dagli dagli schemi ma con caratteristiche che li rendono verosimili. L'ambientazione della trama solletica il surreale senza mai arrivarci. Nei dialoghi l'ilarità fa da padrona e dopo poco i due protagonisti prendono vita tanto da sembrarmi realistici, per quanto possa essere realistico un personaggio che per lavoro cade dai ponti di Venezia. Tutta la storia è raccontata per salti temporali. Ho trovato un po' tutto originale, in alcuni punti anche piuttosto geniale, in altri punti un po' forzato, a volte (spesso) malinconico mischiato a una ironia a volte anche un po' cinica. Scorrevole e ben scritto. Per essere il primo romanzo, devo dire, che è ben riuscito.