Sufficiente ma riduttivo, tratta essenzialmente dei conflitti tipici dell'adolescenza, il titolo lasciava supporre che ''la ragazza'' fosse un appellativo ironico per definire il disagio femminile in tutte le età della vita. L'educazione familiare è un marchio indelebile che difficilmente può essere modificato o eliminato
La maledizione della brava ragazza
Carina, educata, modesta, altruista. A dispetto di anni di battaglie e proclami per l'emancipazione femminile, il mito della brava ragazza non dà segni di debolezza. Anzi sopravvive e prolifica, spesso alimentato dall'educazione familiare, dalla scuola e in genere dalle aspettative sociali. Essere una brava ragazza, però, è un'impresa logorante. Troppo stretti i confini di un'identità imposta dalle convenzioni sociali. Troppo forte la pressione. Prima o poi si finisce per credere di non essere all'altezza, l'autostima crolla e la realizzazione personale diventa un'utopia. Rachel Simmons, che da anni si dedica al problema dell'autodeterminazione femminile in età giovanile, parte dalle testimonianze e dalle esperienze raccolte nei suoi gruppi di lavoro per tracciare un percorso innovativo di conoscenza e affermazione di sé. Il risultato è un manuale di self-help pratico e accessibile, che all'analisi dei meccanismi psicologici accompagna una serie di consigli e di esercizi per allenarsi a conquistare una più serena consapevolezza di sé e maggiore sicurezza nei rapporti con gli altri, siano essi coetanei o adulti. Un libro rivolto alle ragazze ma anche ai genitori, perché le aiutino nel loro cammino di crescita emotiva.
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Autore:
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Editore:
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Anno edizione:2010
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In commercio dal:27 gennaio 2010
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MASSIMO CASTELLI 03 ottobre 2010
La biblioteca del nuovo femminismo demente si arricchisce con questo nuovo volume di Rachel Simmons. Profeti e sacerdotesse della religione della "superfemmina" sbraitano cretinate sempre più pesanti e l'universo del politicamente corretto si stringe a far sentire un'unico coro di approvazione, anche perchè in caso contrario interviene il rituale della diffamazione e della sentenza finale e inappellabile del tribunale della misandria di Stato. Rachel Simmons sostiene che ancora oggi esiste la mitologia della "brava ragazza", un vero fardello per tutte le giovani femmine, che tutti noi vediamo in giro per le nostre città in divisa da collegiale timide e intimorite da orchi maschili, le ragazze escono in massa da educandati svizzeri dove suore severissime le costringono a recitare il rosario più volte al giorno e a ricamare metri di stoffa per la madre superiora che intanto le prepara castamente ad un matrimonio programmato.....oh! poverine! salviamole! Qualunque persona che abbia a che fare con una giovane ragazza conosce perfettamente l'attuale situazione della gioventù femminile, questo libro oltre ad essere inattuale è perfettamente inutile, le ragazzine che desidera Rachel Simmons esistono già e rappresentano una larghissima fetta di popolazione, sono spregiudicate, intolleranti, vanitose, antipatiche e spesso anche violente, si esibiscono in patetiche imitazioni di comportamenti maschili vecchi e marciti, che gli stessi giovani maschi stanno lentamente rifiutando. Il modello che propone questa signora è dunque ammuffito, il vero problema sociale è che moltissime giovani l'hanno fatto proprio candidandosi alla ridicolaggine e ad una competizione totalmente idiota con il sesso maschile. Viene soltanto da dire una cosa......poverette.
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