Mente criminale. Viaggio nel tortuoso rapporto tra psichiatria e criminalità
Il rapporto fra psichiatria e criminalità è ogni giorno riproposto da fatti di cronaca che colpiscono l’immaginario collettivo: dai crimini più efferati a tutta una serie di comportamenti, anche di scarsa rilevanza criminale, ma di grande impatto sulla quotidianità. L’opinione pubblica oscilla tra l’idea che esista una stretta correlazione fra disturbo mentale e criminalità e quella che siano due fattori autonomi, solo marginalmente capaci di embricarsi. Nel nostro Paese, si sono alternate due leggi di assistenza ispirate al primo o al secondo punto di vista. Dietro ciò c’è il tema della custodia che, pur cancellato dalla Legge di riforma attualmente vigente, viene riproposto sia dai media che dal Codice Penale. Quale lo stato dell’arte? Che cosa arriva dalle più recenti acquisizioni psichiatriche? Il testo pone particolare attenzione a quella costellazione personologica (personalità psicopatica) in cui il Male sembra avere una drammatica condensazione e attualizzazione. C’è un rapporto fra disturbi mentali e rischio criminale? Si può quantificare? Sono possibili distinzioni in base al tipo di patologia? Il lavoro propone alcuni suggerimenti operativi nel qui e ora del paese.
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:21 marzo 2025
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