Recensioni Millenovecentottantaquattro
«Ho scritto libri privi di vita tutte le volte che non ero mosso da un intento politico.»
Tre motivi per leggerlo:
• Perché è il testamento del più audace scrittore politico del Novecento, che ha saputo raccontare come nessun altro il potere, la sorveglianza e il controllo.
• Perché parla di noi, del nostro tempo, mai abbandonandosi alla cupezza di un destino già scritto ma cercando di immaginare e di guardare oltre, di seminare speranza e futuro.
• Perché è la storia avvincente di una resistenza personale e civile, qui riproposta in una nuova traduzione, con due contributi di Orwell dedicati al mestiere di scrivere, un ampio saggio di David Bidussa e il "Ritratto sentimentale" di Geno Pampaloni, uno dei primi interventi pubblicati in Italia su Millenovecentottantaquattro.
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