Il mondo senza

Questo racconto nasce dal desiderio di catturare un momento - e un mondo - sospesi. Silvia vive in una città grigia, in un lavoro che non sente più suo, in una quotidianità che scorre senza lasciarle niente. Un giorno decide di partire. Torna al casolare della nonna, in Toscana, dove ha trascorso le estati della sua adolescenza. Ma non è un ritorno nostalgico. Non è una fuga romantica. È solo il tentativo di fermarsi, respirare, capire. Tra il mare fuori stagione, i ricordi di un ragazzo bellissimo e vuoto, e l'incontro con Paola - un'amica di un tempo che è riuscita a restare se stessa - Silvia attraversa pochi giorni che sembrano esistere fuori dal tempo, in un mondo dove niente è definitivo, dove tutto è possibile e niente è sicuro. Non cerca risposte. Forse non esistono. Cerca solo un posto dove fermarsi. Anche solo per un momento. Ma scopre che non esistono luoghi dove ritrovarsi. Esiste solo un mondo incompleto, sospeso. Come noi quando non sappiamo dove stiamo andando. Il "senza" del titolo è un vuoto. Quella parte di mondo che non ha. O forse ha perso. O non ha mai trovato. Per Silvia è un mondo senza certezze, senza direzioni chiare, dove la realtà stessa è l'illusione in cui fingiamo di esistere. "Il mondo senza" è un racconto sulla solitudine, sulla difficoltà di scegliere, sul peso dei ricordi e sulla forza - o la disperazione - di continuare a cercare qualcosa che forse non troveremo mai. È scritto con uno stile visivo. Di frasi brevi e immagini precise - come se ogni scena fosse un quadro fatto di luce obliqua, figure solitarie, spazi sospesi tra realtà e sogno. Non è una storia che si risolve. È una storia che resta aperta. Come il mondo. Come noi.