La "morte d'oro" è un racconto breve ma ricco di spunti di riflessione. La scrittura fluida permette di concentrarsi sui contenuti che sono di estrema attualità. Penso che il tema principale sia lo sviluppo dell'identità in tutte le sue sfaccettature. Emerge in primo piano il tentativo di distacco dal sistema familiare nella creazione di un prorpio mondo. C'è un continuo passaggio dalla vita alla morte, dal sublime al mortifero.
La morte d'oro
Il protagonista de La morte d'oro incarna, nella sua ricerca di perfezione, un ideale di bellezza insolito nell'estetica dell'autore, così inusitato da indurre poi lo scrittore a rinnegarlo. Ma è proprio a quest'opera che Mishima Yukio dedica un saggio pochi mesi prima del suicidio nel 1970. Un testo che diviene riflessione teorica sull'estetica del narcisismo, cioè sulla tentazione dell'artista di fare di se stesso l'oggetto dell'arte. Quando ciò si realizza, al protagonista de La morte d'oro, come a Mishima, non resta altra soluzione che la morte sublime. L'atto finale non può che essere il suicidio, la "bella morte".
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Edizione:2
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ANITA GAGLIARDINI 19 maggio 2014
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