Non sono religioso... io sono spirituale. Come vivere appieno il cammino di fede

Religione e spiritualità, da sempre sono state strettamente connesse e hanno offerto modi creativi per maturare spiritualmente e diventare uomini profondi e compassionevoli, capaci di abbracciare un serio cammino di crescita. Le religioni hanno sempre apportato elementi distintivi e preziosi alla nostra esistenza e un valore aggiunto alla vita delle persone ma spesso hanno fallito nel loro scopo principale, perché hanno portato ad una moralizzazione non pienamente condivisa di alcuni valori, intellettualizzando eccessivamente determinati concetti. Le religioni talvolta, si sono difese dalle accuse che venivano loro mosse, fino ad offuscare la loro reale missione. Oggigiorno, moltissimi individui in tutto il mondo stanno purtroppo abbandonando certe correnti religiose con disgusto e rabbia. Tuttavia, è bene dirlo, tutti noi abbiamo un innato istinto di trascendenza e siamo sempre più alla ricerca di risposte sui numerosi temi di ordine spirituale che si affollano nella nostra mente. Le persone sanno che un qualche tipo di vita spirituale è infatti essenziale per vivere armoniosamente e quindi molti esplorano da soli qualche possibilità loro offerta o si uniscono a nuove chiese e comunità. Essenzialmente, il loro comportamento si differenzia anche di molto nelle caratteristiche della nuova spiritualità personale che hanno abbracciato rispetto alla realtà religiosa che hanno abbandonato. Questo report cercherà di chiarire quali differenze sussistono tra le varie correnti religiose e una vita intesa nel senso spirituale, ovvero di cammino di crescita personale teso alla ricerca della completezza e della pienezza della vita.