Occhiacci di legno. Nove riflessioni sulla distanza
Il libro indaga, da punti di vista diversi, le potenzialità cognitive e morali, costruttive e distruttive dello spaesamento e della distanza. Perché una lunga tradizione ha attribuito allo sguardo dell'estraneo - del selvaggio, del contadino, dell'animale - la capacità di svelare le menzogne della società? Perché la riflessione sul mito serve a distanziare la realtà, mentre il mito è spesso uno strumento politico per controllare gli ignari? Perché il Cristianesimo fece propria la proibizione mosaica delle immagini ma favorì da un certo momento in poi la diffusione di immagini devozionali? Perché ricorriamo così spesso a metafore visive come "prospettive" o "punti di vista"?
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Pagine e tagli bruniti dal tempo paperback 232 9788807102370 Buono (Good).
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Edizione:4
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