Omnia mutantur. La scoperta filosofica del pluralismo culturale
L'affollarsi nella vita quotidiana delle differenze culturali, religiose, etniche mette alla prova le nostre idee di tolleranza, convivenza tra eguali, cittadinanza e molto di più. E una sfida ai nostri standard liberali; è una sfida anche per la filosofia. Se tutto si trasforma, come nel verso di Ovidio, le difficoltà di fissare principi si moltiplicano e anche il "noi" cui ci affidavamo come "naturale" - la nostra identità, la nostra cultura - diventa instabile, assume confini variabili. La filosofia è costretta a reinventare il proprio mestiere, a rileggere il proprio passato con uno sguardo nuovo, a esporsi al rischio del relativismo radicale. Tre filosofi contemporanei ci guidano in un percorso che va dagli apripista pluralisti del pragmatismo americano alla rivelazione di Isaiah Berlin: non c'è un'unica risposta vera a tutte le giuste domande, i nostri valori e le nostre culture vivono nel tempo e nello spazio e non stanno tutti in un singolo mondo sociale. Ogni cultura è incompleta. Se i filosofi hanno finora cercato un punto di vista che somigliasse a quello di Dio, ora prenderemo atto, con William James, che forse a essere plurale è l'universo stesso? Prefazione di Giancarlo Bosetti.
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Anno edizione:2014
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