In questi racconti sulla guerra e il campo di concentramento, lo sguardo di Borowski si fissa sui sofferenti, sui vinti, e con oggettiva spietatezza mette a nudo la crudelt� e il cinico egoismo che prevalgono nell�animo dell�uomo in lotta per la sopravvivenza. Quel che ci si rivela � un inferno in cui la violenza � esercitata dall�aguzzino sul prigioniero, ma anche da quest�ultimo sul compagno di detenzione, per disperazione e per sottrarsi al diretto peso dell�oppressione. Ne emerge un quadro disilluso e terribile che illumina in una nuova prospettiva la tragedia dei lager. Che il peggior delitto dei massacratori sia stato quello di corrompere la coscienza delle loro vittime?
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A cura di Roberto Polce. Torino, Il Quadrante Edizioni 1988,cm.15x21, pp.233, brossura con bandelle copertina figurata a colori. Collana Letture,14.
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Anno edizione:1988
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