Patrimonio italiano in Portogallo. Un viaggio nei secoli XV-XX
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In Portogallo gli italiani respirano ovunque un’aria familiare. Per questa ragione abbiamo voluto dedicare due interi cicli delle conferenze italo-lusitane, ormai attive con cadenza annuale dal 2011, al patrimonio culturale: un patrimonio che richiama la ricchezza dei rapporti tra questi due Paesi da sempre molto vicini. Ogni chiesa, ogni angolo di strada, ogni museo conserva qualche elemento della cultura italiana dal punto di vista storico, artistico, letterario e musicale. Solo per fare un esempio: si pensi al Palazzo dell’Ajuda dove, grazie soprattutto, ma non solo, alla presenza di Maria Pia di Savoia (1847-1911), moglie del re Luigi I di Braganza (1838-1889), c’è una concentrazione di italianità tanto che si ha la sensazione di trovarsi in uno dei tanti musei della nostra penisola: dal busto della regina, realizzato dal genovese Santo Varni (1807-1885), alla copia in dimensioni ridotte del gruppo scultoreo Amore e Psiche di Antonio Canova (1757-1822); dal dipinto che riproduce l’interno del Duomo di Monza, del lombardo Mosé Bianchi (1840-1904), alla piccola scultura di Re Umberto I di Savoia (1844-1900) a cavallo, eseguita da Stanislao Grimaldi (1825-1903) e molto altro.
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Anno edizione:2025
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