Recensioni Post Traumatic

Post Traumatic di Mike Shinoda
MIKE SHINODA, fondatore e mente principale dei LINKIN PARK, nei mesi successivi la tragica e prematura morte del leader della band Chester Bennington, si è immerso nell’arte per cercare di superare il dolore. Si è rintanato da solo nella sua casa di Los Angeles, senza un’idea precisa di cosa fare e ha incominciato a scrivere, a registrare, a dipingere. A gennaio ha pubblicato il Post Traumatic EP, contenente 3 nuovi brani profondamente personali – ognuno di essi è un’espressione potente e sincera di un dolore nudo e crudo – accompagnati da dei video registrati, dipinti ed editati in modo amatoriale da Mike stesso. Ovviamente la risposta dei fan e della critica è stata ampiamente positiva, con il New York Times che ha scritto “le canzoni sono come una marcia funebre riecheggiante di elettronica; i versi, così come i ritornelli cantati, testimoniano disorientamento, lutto, risentimento, autocommiserazione e domande su cosa fare dopo”.Dopo la pubblicazione dell’EP, Shinoda ha continuato a creare e il risultato è questo album di prossima uscita, trasparente e intensamente personale che, nonostante il titolo, non parla solo di dolore, anche se il punto di partenza è quello. “È un viaggio per allontanarsi dal dolore e dalle tenebre”, dice Shinoda. Alla fine, POST TRAUMATIC è un album sulla guarigione. Le canzoni, nonostante siano specificatamente sull’esperienza della perdita subita da Mike, hanno un significato universale, grazie alla loro onestà e al loro cuore. “Chi ha subito un’esperienza simile, spero possa sentirsi un po’ meno solo”, dice. “Gli altri, spero si possano sentire grati di non averla vissuta”.)
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