RARO. Senza data, ma precedente al 1908 - Brossura originale di 106 pagine, illustrazioni in nero fuori testo. Poco comune operetta satirica in cui l'Autore rievoca la figura di un d'Annunzio monello originale e terribile. Così scrisse Gian Pietro Lucini: "Già di lui un compatriota entusiasta e parente, Garibaldo Bucco racconta l'infanzia prodigiosa e principesca; (il mirifico non si chiama forse, nel Laus vitae, porfirogenito?). Ed i Presepi D'Annunziani incominciano la serie che seguiranno Le Celebranti ed il Mare, nelle pagine dei quali, la voluttuosa e molle figura del poeta abruzzese, bambino, dà per sé grandi promesse di avvenenza sgargiante e di superiorità, non rifiutate dai comuni e celebrate dai facili ad ammirare le cose che meno afferrano" - Dorso restaurato, una firma in apertura, interno molto ben conservato..
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