Hegel viene tradizionalmente studiato attraverso le sue grandi opere all'interno delle quali procede a delineare il suo particolare Sistema Filosofico, tuttavia il suo pensiero non e' il frutto di illuminazione estemporanea, ma giunge a maturazione piuttosto lentamente ed attraverso fasi successive. Durante il ginnasio Hegel ebbe come compagno di studi Schelling, anch'esso destinato a diventare uno dei principali filosofi idealisti, che pur essendo piu' giovane di Hegel, si rivelo' molto piu' precoce di lui e presto si segnalo' all'attenzione degli studiosi pubblicando articoli su di una rivista di filosofia da lui fondata; dopo aver ottenuto l'abilitazione all'insegnamento, anche Hegel, che in gioventu' aveva dedicato i suoi interessi principalmente alla politica e soprattutto alla critica della religione, inizio' a pubblicare articoli sulla rivista di Schelling. Questi articoli di Hegel, dai quali traspare gia' la sua forte personalita' ed autonomia filosofica, costituiscono di fatto quanto di piu' significativo veniva proposto dalla rivista, e di fatto segnarono l'inizio dell'ascesa di Hegel nella considerazione generale. Questo volume in particolare propone scritti di Hegel giustamente celebri, fra i quali l'articolo nel quale Hegel presenta le differenze fra i sistemi filosofici di Fichte e Schelling, destinati ambedue ad essere assimilati e sorpassati dal suo onnicomprensivo Sistema, e l'articolo dedicato al rapporto fra ragione e fede, un problema estremamente importante in Hegel, se si tengono presenti le gia' accennate ascendenze religiose del suo pensiero filosofico.
Primi scritti critici
La "Differenza fra il sistema filosofico di Fichte e quello di Schelling" (1801) e "Fede e saper" (1802) costituiscono l'esordio di Hegel nel dibattito speculativo del suo tempo. Egli è giunto alla filosofia dopo anni di studio su problemi storici, religiosi, politici ed economici, e viene a trovarsi a Jena, accanto a Schelling, nel momento in cui le polemiche sulla natura dell'idealismo hanno raggiunto il livello più alto. Hegel appoggia con incisività e vigore l'idealismo oggettivo di Schelling - da lui significativamente interpretato come sintesi dell'idealismo soggettivo tedesco e del materialismo settecentesco francese - ma presenta anche degli autonomi punti di distacco dal pensiero schellinghiano.
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Anno edizione:2010
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