"Oggi si può abitare in una città di mare senza riuscire a vederlo, e il mare può riuscire a non vederlo anche chi lo attraversa, lo vende, lo compra." F. Cassano Con questa frase potremo forse commentare il bisogno che si sentiva di questa bella e piccola antologia sui racconti di vento e di mare. Un incontro speciale tra l'infinito del mare e del vento e la vita dei protagonisti di questi splendidi racconti. Un viaggio continuo, facile da immaginare se lo si legge sulla spiaggia ma forse ancora più affascinante se letto nell'autunno che sta per arrivare... Un modo per rituffarsi nelle avventure sognate da bambini, con uno sguardo nuovo, che potremo riscoprire intatto. E se riuscirete a lasciarvi andare al mare, "galleggiando" tra questi racconti con fiducia filiale, alla fine del libro vi accorgerete di appartenergli profondamente.
Racconti di vento e di mare
Affrontare il mare aperto è da sempre l'avventura delle avventure, la sfida da cui originano le più incredibili scoperte, la metafora stessa della vita. Per questo i più grandi scrittori si sono cosi spesso misurati con gli abissi. Di questa sterminata letteratura si raccoglie qui un "gruzzolo" di racconti che cresce via via per accavallamenti, incroci, contrapposizioni, accordi e somiglianze lontane. Si disegna cosi una rotta precisa e appassionante, che salpa da un punto sicuro della mappa per giungere, in quattordici tappe, all'approdo finale. Un lungo viaggio, sospinti dall'inesorabile capriccio del vento. Dal dolore struggente della "vedova ciola" narrato da Melville alle sorprendenti "istruzioni per l'uso del surf" impartite da London; dal racconto-cortometraggio di Roald Dahl su un assurdo tuffo in mare - da cui Hitchcock trasse un episodio televisivo - alla cruda storia dei fratelli Javel e dei loro averi, magistralmente riportata da Maupassant. Fino al resoconto di Moitessier, il più visionario navigatore a vela del dopoguerra, vero cavaliere errante moderno. Ma il mare è anche una categoria del "vedere", dell'immaginare, come nei racconti di Pavese e Montale, in cui si narra l'esclusione o l'inettitudine alla pratica marinara. E cosi il mare di Pessoa, visto da un lido di vacanza, porgerà la promessa di una dolce regressione ai primordi degli elementi, alla libertà originaria, alla calma nostalgia della contemplazione.
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Curatore:
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Anno edizione:2010
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DOMENICO BOVA 30 agosto 2010
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