Repetita non iuvant: carcere e recidiva in rapporto alla Casa circondariale di Forlì
Parlare di carcere non è parlare di cosa "piacevole". Anzi, si preferirebbe non parlarne affatto e neppure sentirne parlare; se non per rassicurarci e metterci al riparo da quei cattivi e pericolosi soggetti che sempre più numerosi incrociano il nostro onesto andare. Eppure il carcere è una realtà quanto mai reale e radicata; fatta apposta per quelli che non stanno alle regole del gioco e recano serio danno al prossimo; fatta apposta per metterli da parte (così renderli innocui), punirli e ricondurli sulla retta via. Che ciò abbia senso, che alla prova dei fatti la galera sia risposta adeguata e strumento efficace? Ardua (perlomeno) sentenza. Consci di questo si è inteso volare più basso e centrare l'attenzione su quanti in carcere ci sono finiti e ci finiscono "a ripetizione": i cosiddetti recidivi, con particolare riferimento alla casa circondariale di Forlì; una delle tante sul patrio suolo.
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Anno edizione:2008
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