Il riccio d'oro. La castagna. Memoria, storia, cultura e arte culinaria
"I boschi un tempo venivono mantenuti puliti, curati e amati. Si cominciava a raccoglie' le castagne verso la metà di ottobre e fino quasi alla metà di novembre. Ci si alzava all'alba e si raccoglieva, sfidando pioggia, vento e ogni sorta di intemperie anche nei giorni festivi. Alla vita un piccolo sacco a mo' di grembiule, con un rastrellino si separavono le castagne dalle foglie e da' ricci e con i ditacci alle mani si raccoglievamo mettendole nel sacchetto che, una volta pieno, veniva rovesciato in balle più grandi chiuse con i curreggioli. Alla fine del raccolto, secondo la tradizione, entravano nel castagneto quelli meno fortunati di noi che non avevono castagneti e manco gli potevomo di' gnente perché era, dicevono, diritto di ruspo. Potevono raccoglie' le castagne più piccine o quelle che non avevomo visto. Dove passava 'sta gente non rimaneva più gnente, nemmeno pe' sfama' i maiali. Anche le castagne che cascavono fuori dal castagneto, potevono esse' raccattate da' passanti: 'n'altra legge, chiamata diritto di greppo...". 250 ricette. Con una lettera di Andrea Camilleri.
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Anno edizione:2014
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In commercio dal:22 ottobre 2014
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