Muccino, dopo "L'ultimo bacio", torna a parlare di sentimenti e lo fa con la stessa ricetta dell'ultima volta, ossia con semplicità e profondità, in maniera diretta e senza tanti fronzoli. Si tratta di rapporti in un contesto familiare, difficili proprio perché col tempo si cambia, non si è più gli stessi o ci si accorge che non si ha affianco la moglie o il marito giusti, la persona che si pensava fosse quando ci si è sposati... I figli, di conseguenza, crescono senza una base morale, un vero esempio da seguire, e così sbandano oppure prendono a modello il mondo esterno, magari la televisione. E' un male dei nostri tempi: si lasciano da parte i sogni, non ci si aspetta più, si perde il senso delle cose, si inseguono valori materiali e quando si cerca di tornare indietro è troppo tardi... Attori veramente all'altezza della situazione (tanto che anche Taricone fa la sua "porca" figura!), ma su tutti spicca la Morante (il personaggio più bello e completo del film) che si conferma una grandissima attrice: passa facilmente dalla tristezza alla felicità, dalla frigidità alla passione estrema, dall'indifferenza alla presenza costante, dalla fragilità alla sicurezza, in modo così credibile che lascia di stucco lo spettatore. Il film, piacevole e drammatico al tempo stesso, vale la pena vederlo perché, oltre a far sorridere, fa soprattutto pensare e tanto... (Voto: 7)
