Per Jack Aubrey, capitano di fregata della Royal Navy nei primi anni dell'Ottocento, la vera dimensione della vita è sul mare. Lo sa bene anche il suo amico Stephen Maturin, medico di bordo, marinaio per caso e suo malgrado, che condivide con lui ogni avventura.
Essere al comando di un veliero, dare la caccia alle navi nemiche nel Mediterraneo o in pieno Atlantico, vivere in prima persona arrembaggi e duelli: questi sono i sogni di Jack Aubrey, uomo di mare temerario e irruente, fedele suddito di Sua Maestà Britannica e capitano di corvetta fresco di nomina. E se la Sophie – la sua prima nave, il suo «primo comando» – non brilla ancora di particolare gloria, Aubrey è deciso a trasformarla in una nave modello, orgoglio della Royal Navy e spauracchio dei nemici a tutte le latitudini. Persuaso che «con la disciplina unita all’audacia si possono ripulire gli oceani» è ben determinato a rendere la Sophie una nave modello, splendente di ottoni e temibile per gli avversari, nella fattispecie i francesi e gli spagnoli. Ci riuscirà, non senza aver sperimentato i lati più oscuri e dolorosi del comando: la solitudine, la difficoltà di governare un equipaggio di uomini duri e spietati (ma talvolta sorprendentemente nobili e generosi); la crudele logica delle battaglie sul e, non ultima, la gelida severità dei suoi superiori. Sullo sfondo di una meticolosa e appassionata ricerca storica, Patrick O’Brian restituisce il fascino e l’emozione delle avventure di mare, ma dà anche vita a un universo animato e pittoresco in cui la visione del navigare come unica «esperienza autentica» di Joseph Conrad e C.S. Forester si fonde con la sorridente e umanissima sensibilità psicologica di Charles Dickens.