Sotto il segno del Gemini. Per l’iconografia di Girolamo Albanese, architetto e scultore «valente e molto in grido»
Un dipinto della prima metà del XVII secolo esposto nelle sale del Museo civico di Vicenza, catalogato come Ritratto di scultore e attribuito genericamente a “pittore veneto”, entra curiosamente nelle collezioni museali come ritratto dello scultore e architetto vicentino Girolamo Albanese, ma pochi anni più tardi, in circostanze piuttosto ambigue, l’identificazione dell’effigiato scivola verso quella del fratello maggiore Giambattista: il più celebre capobottega. Le inedite ricerche archivistiche e iconografiche qui esposte consentono oggi, attraverso l’incrocio di importanti dati documentali e di nuovi indizi, di chiarire le intricate dinamiche attraverso cui, in modo più o meno limpido, era andata imponendosi in passato l’identità di Giambattista, e di escludere però che di essa possa trattarsi. Sarà infatti proprio il nome di Girolamo, inizialmente indicato dal primo inventario museale, a venire con fondamento rivalutato per la tela in questione, e se ne chiariranno le ragioni. È un itinerario, quello proposto in queste pagine, che condurrà il lettore ad interrogarsi su un enigma curioso della storia dell’arte vicentina e ad attraversare un intrigo che questo volumetto tenta, almeno nelle sue linee essenziali, finalmente di risolvere.
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Anno edizione:2026
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