Dorella Tota, con “Temi in filastrocche” (divise, potremmo dire, in sezioni: filastrocche per i pargoli, gli adolescenti, adulti e quelle che trattano l’epoca flagellata dal Covid) dimostra di nuovo, dopo “Le Fiabastrocche” partorite in compartecipazione con Francesco Tosti, di essere una giullare, di saper divertire pur facendo riflettere, sapendo toccare le corde del cuore, come in “Filastrocca a colori”, che esprime tutta la gioia dell’ essere bambini, e magari anche la nostalgia di quegli adulti che si voltano indietro per guardare quell’età: “(...) Ecco il disegno personale di un bambino eccezionale. Evviva la sua fantasia! Nessun lo arresti, per cortesia! Nel nostro mondo, i colori dobbiam crearceli da soli..." E proprio partendo dall’età matura, che non ha la spensieratezza tipica solitamente di quella più giovane, c’è l’ avvertimento della scrittrice ai bambini in "Contesa musicale": “Studia musica, o mia creatura, ti sarà amica nella vita più scura. Quando avrai guerra, quando cadrai, ti porterà in alto, sulla luna, vedrai... Poi passa in rassegna diversi strumenti musicali, che invitano la “creatura” a suonarli: "(...) 'Scegli me', dirà il pianoforte, ‘sfiora i miei tasti e fammi la corte’ E poi: (...) ‘Percuotimi’, dirà il tamburo, ‘son tondo deciso, un osso duro’ ". C’è quindi l’esortazione allo studio con la sottolineatura dell’importanza dell’ esame di Maturità in “Maturità”. Ci sta anche spazio per la riflessione, sul senso civico non di rado latitante, come in “Padron defecar” o su un tema di grande attualità: lo splendore della diversità e sulla fallibilità della natura umana, seppur vista in un fatto di vita quotidiana, ma emblematico ne “La vita è ciam… bella”, con la ciambella, che, pur afflosciatasi, può sempre essere utile. Ci sono tutti i colori in queste filastrocche, da quelli più allegri a quelli dalle tinte più fosche, insomma.
