Questo libro è composto da due racconti lunghi, “Fina” e “Le guerre perse”. Il secondo è stato scritto per primo, dopo la morte di Lido Gregori, padre dell’autrice. Fu un trauma impossibile da accettare. Solo allora Manolia si accorse di cosa sia la morte per chi resta vivo e capì cosa significhi lo “scippo” di una persona cara. Poi venne la paura di perdere anche i ricordi, le mezze parole, gli sguardi, i gesti. Da qui, l’esigenza di mettere in ordine il collage infinito di parole smozzicate, di immagini ed emozioni. La storia del padre comincia con quella del nonno, con le loro convinzioni, che poi si sono arricchite vivendo le “loro” guerre perse. Lido Gregori credeva nella terra, nelle radici, nel senso di appartenenza, e Manolia è come lui. Il primo racconto, copre un lasso di tempo più lontano e più povero di documenti e di storia. Fina era la madre di Lido. Terra e radici, di nuovo. Dietro la protagonista c’è sua madre e sua nonna. Di queste tre donne l’autrice ha pochi elementi, spesso avvolti in un clima fantastico. In questo caso lo storico si arena, per questo accetta di usare un linguaggio e un’impostazione che non disdegna la favola.
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Anno edizione:2023
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In commercio dal:20 ottobre 2023
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