"Tower of Dawn" è un libro che divide un pò e, come molti, mi sono trovata un pò nel mezzo, indecisa sul giudizio finale. Devo ammettere che alcune parti mi sono risultate un pò lente e meno coinvolgenti di altre. Capisco perfettamente chi dice che manchi l'azione adrenalinica e incalzante a cui Sarah J. Maas ci ha abituati con gli altri libri della serie, soprattutto con il precedente! In "Tower of Dawn" l'autrice sceglie di concentrarsi maggiormente sulla guarigione, sia fisica che interiore, di Chaol, un personaggio che ha subito un'evoluzione importante nel corso della saga. Questo libro è un vero e proprio viaggio introspettivo, un'esplorazione delle sue fragilità e delle sue forze. Inoltre, ci offre uno sguardo approfondito sul continente meridionale, con la sua cultura, le sue tradizioni e le sue intricate dinamiche politiche. Scopriamo un nuovo mondo all'interno di "Throne of Glass" e questo arricchimento del world-building è, a mio parere, uno dei punti di forza del romanzo. Un altro aspetto che ho apprezzato molto è la figura di Irene Towers, già apparsa in "The Assassin's Blade". E' un personaggio femminile incredibilmente forte e indipendente, con una storia personale toccante e complessa. Il suo percorso, la sua determinazione e la sua capacità di superare le avversità sono stati uno dei punti più brillanti dell'intero libro. Non è un libro pieno di azione senza sosta e colpi di scena continui. Questo libro ha molto da offrire, anche se in modo diverso rispetto agli altri volumi della serie. Penso sia indispensabile leggerlo anche perchè alla fine si scoprono un sacco di cose interessanti sulla storia e sull'evoluzione che poi avrà il prossimo e ultimo libro.
